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Da Il Mondo della Musica n 154_81

EDITORIALE
di Maria Elisa Tozzi

PAROLA D’ORDINE: “RIEDUCARE”

Chi ha assistito ai concerti dei piccoli violinisti del Conservatorio di Musica di Tokyo oltre ad essere impressionato dalla loro bravura artistica, è rimasto anche profondamente ammirato della loro educazione e ferrea disciplina. Sessanta persone, tra bambini e genitori, entrate tutte in punta di piedi nei camerini per la preparazione al concerto, parlando sottovoce, facendo sentire la loro presenza solo attraverso la musica.
Altro mondo, si può dire, altra educazione, altri punti di riferimento che anche noi abbiamo avuto, ma da troppo tempo dimenticato.
E’ difficile ricostruire, oggi, in Italia, un metodo di buona educazione che ci riporti al reciproco rispetto della persona e delle sue idee. Quasi tutta la nostra società ha bisogno di una terapia d’urto per ritrovare regole e comportamenti basati su elementari principi di correttezza e autocontrollo.
Un detto popolare ci dice : “l’educazione s’impara solo a casa propria”. Ma quale casa e quale famiglia se spesso proprio da lì provengono le più efferate tragedie? Quante famiglie sono in condizione di poter influenzare i comportamenti di giovani sempre più privi di modelli di riferimento esemplari? Come fermare la discesa libera di una società sempre più orientata verso lo sprofondo? In strada c’è di tutto,: dallo spettacolo indecente di varie pance e sederi esposti al pubblico, al linguaggio sguaiato che sei obbligato a sentire anche se non vorresti. Dal pericolo di essere aggredito da ladri o cattivi intenzionati, a quello che ti possa arrivare addosso anche qualche mezzo pesante se non addirittura una pallottola a bruciapelo. Insomma, è ormai difficile garantirsi anche una semplice passeggiata. C’è da chiedersi: come siamo arrivati a un tale scempio. Il seme è stato sicuramente gettato dai sessantottini e la pessima televisione ha fatto il resto, ma la responsabilità è di molti.
Come si suole dire, “ il pesce si deteriora per primo dalla testa” e il deprimente spettacolo degli arrampicatori sociali che l’informazione quotidianamente ci fornisce, è tra i più avvilenti da sopportare.
Incominciando dal cattivo esempio dei nostri politici, che pur di raccattare voti elettorali, cercano il consenso di massa, prostituendosi ai Caruso e ai Luxuria, disonorando e oltraggiando il nostro Parlamento. Nella scuola, troppi docenti, non adeguati al loro compito, privi di autorità, crescono i discenti a briglie sciolte. I religiosi, che potrebbero avere una missione spirituale ed educativa di garanzia, troppo spesso lasciano a desiderare nella tolleranza verso giovani maleducati che restano tali e quali pur praticando la parrocchia. Le chiese sono spesso profanate da musiche inascoltabili, più adatte alla discoteca che alla preghiera, e l’abbigliamento indecente, sia delle femmine che dei maschi, dimostra una mentalità eccessivamente permissiva, che non pone limiti alla mancanza di rispetto sia per sé stessi che per il luogo. In casa i genitori (quando ci stanno) lasciano i loro figli senza controllo davanti alla televisione o a trastullarsi con giochini di qualunque tipo, pur di toglierseli dai piedi.
E’ un’epoca veramente avvilente, con avvenimenti sempre più scioccanti e sconvolgenti che provocano sensazioni d’inutilità e impotenza. Dobbiamo reagire andando alla ricerca del bene perduto ricominciando dall’Educazione.
La parola d’ordine è “rieducare!” Rieducare al buon linguaggio, alla cura dell’ immagine, al modo di porgere, di presentarsi. Rieducare al rispetto per gli altri, al buon gusto, alla sensibilità per l’arte, per la buona musica e per tutto ciò che porta all’affinamento dell’anima e della mente. E’un impegno difficile, ma proviamoci almeno...e senza timori riverenziali.