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da Il Mondo della Musica 155_82 del novembre 2006
DIFFICILE DA CAPIRE
Ci giunge via e-mail questa segnalazione
di Enrico Bonfatti:
Lo splendido concerto domenicale al Refettorio di San Vitale
in Ravenna organizzato dall’Accademia Bizantina è stato
preceduto dalle parole amarissime del Maestro Romano Valentini
il quale ha doverosamente rappresentato la triste miopia
ravennate, ringraziando nel contempo l'Amministrazione faentina
che all'Ensemble di musica antica con strumenti originali dedica
da anni molte più attenzioni di quante questa non ne riceva in
"patria". Ognuno dei presenti ha potuto leggere tra le righe
della prolusione di Valentini quel che ha ritenuto più opportuno
e quel che ha sentito più vicino alla propria sensibilità e
visione della situazione culturale di Ravenna. Difficile
comunque non convenire sull'evidenza che nel nostro Comune non
ci sono occhi ed orecchie, e quindi spazi, attenzioni e soldi,
per il talento dell'Accademia e per la qualità della sua
produzione, osannata ai quattro angoli del globo. Essere ciechi
e sordi è utile quando c'è necessità di destinare spazi e
pubblico denaro a Istituzioni molto meno meritevoli
dell'Accademia Bizantina, magari perché dotate, se non di altre
qualità, del conformismo necessario per titolare "eventi"
manifestazioni che sono di scarsa o nulla qualità. Che
aggiungere e che suggerire al Maestro Romano Valentini? Forse di
organizzare ogni domenica a fine concerto una tombola? Oppure un
pranzo che preveda nel menù le pietanze che sarebbero piaciute a
Padre Martini o a Bach? Pare più concreto suggerire di cercare
sulla piazza un senatore DS e cedergli il ruolo di presidente:
così facendo l'Accademia potrebbe ambire all'attenzione dalla
stampa locale e sperare in elargizioni degne del ruolo, insomma
a quei riconoscimenti di valore che il grande talento fino ad
ora non è bastato ad assicurarle.
* * *
e noi aggiungiamo che a Roma abbiamo un Museo degli strumenti
musicali sottovalutato e un Museo del cinema lasciato in balia
di se stesso…
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Da una intervista di Fabien Lemercier a Giorgio Gosetti,
Direttore della Festa del Cinema di Roma, apprendiamo che per la
realizzazione della spettacolare festa da lui organizzata al
Parco della Musica, si sono trovati ben 12 milioni di euro
rastrellati con l’ausilio dei poteri pubblici, regione, comune,
provincia e alcuni sponsor privati…
* * *
Che dire? Non è certo da questo spazio che intendiamo sfogare
la nostra rabbia e dare una opinione su iniziative intraprese e
sostenute da quella volontà politica audace e plateale che anche
in epoca di vacche magre riesce a trovare 24 miliardi di lire
(sic) per organizzare una festa... una festa!..Una festa
mondana, una festa dell’effimero, un fuoco di paglia, di fronte
a una Italia con le stampelle che ha poco da festeggiare, che
fatica a vivere, che ripiegata su se stessa osserva ammutolita e
disorientata.
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