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da il Mondo della Musica
154_81 di maggio 2006
PAROLA D’ORDINE: “RIEDUCARE”!
Chi ha assistito ai concerti dei piccoli violinisti del
Conservatorio di Musica di Tokyo oltre
ad essere impressionato dalla loro bravura artistica, è rimasto
anche profondamente ammirato della loro educazione e ferrea
disciplina. Sessanta persone, tra bambini e genitori, entrate
tutte in punta di piedi nei camerini per la preparazione
al concerto, parlando sottovoce, facendo sentire la loro
presenza solo attraverso la musica.
Altro mondo, si può dire, altra educazione, altri
punti di riferimento che anche noi abbiamo avuto, ma da troppo
tempo dimenticato.
E’ difficile ricostruire, oggi, in Italia, un metodo
di buona educazione che ci riporti al reciproco rispetto
della persona e delle sue idee. Quasi tutta la nostra società ha
bisogno di una terapia d’urto per ritrovare regole
e comportamenti basati su elementari principi di correttezza
e autocontrollo.
Un detto popolare ci dice : “l’educazione s’impara
solo a casa propria”. Ma quale casa e quale famiglia
se spesso proprio da lì provengono le più efferate
tragedie? Quante famiglie sono in condizione di poter influenzare
i comportamenti di giovani sempre più privi di modelli
di riferimento esemplari? Come fermare la discesa libera
di una società sempre più orientata verso lo
sprofondo? In strada c’è di tutto,: dallo spettacolo
indecente di varie pance e sederi esposti al pubblico, al
linguaggio sguaiato che sei obbligato a sentire anche se
non vorresti. Dal pericolo di essere aggredito da ladri o
cattivi intenzionati, a quello che ti possa arrivare addosso
anche qualche mezzo pesante se non addirittura una pallottola
a bruciapelo. Insomma, è ormai difficile garantirsi
anche una semplice passeggiata. C’è da chiedersi:
come siamo arrivati a un tale scempio. Il seme è stato
sicuramente gettato dai sessantottini e la pessima televisione
ha fatto il resto, ma la responsabilità è di
molti.
Come si suole dire, “ il pesce si deteriora per primo
dalla testa” e il deprimente spettacolo degli arrampicatori
sociali che l’informazione quotidianamente ci fornisce, è tra
i più avvilenti da sopportare.
Incominciando dal cattivo esempio dei nostri politici, che
pur di raccattare voti elettorali, cercano il consenso di
massa, prostituendosi ai Caruso e ai Luxuria, disonorando
e oltraggiando il nostro Parlamento. Nella scuola, troppi
docenti, non adeguati al loro compito, privi di autorità,
crescono i discenti a briglie sciolte. I religiosi, che potrebbero
avere una missione spirituale ed educativa di garanzia, troppo
spesso lasciano a desiderare nella tolleranza verso giovani
maleducati che restano tali e quali pur praticando la parrocchia.
Le chiese sono spesso profanate da musiche inascoltabili,
più adatte alla discoteca che alla preghiera, e l’abbigliamento
indecente, sia delle femmine che dei maschi, dimostra una
mentalità eccessivamente permissiva, che non pone
limiti alla mancanza di rispetto sia per sé stessi
che per il luogo. In casa i genitori (quando ci stanno) lasciano
i loro figli senza controllo davanti alla televisione o a
trastullarsi con giochini di qualunque tipo, pur di toglierseli
dai piedi.
E’ un’epoca veramente avvilente, con avvenimenti
sempre più scioccanti e sconvolgenti che provocano
sensazioni d’inutilità e impotenza. Dobbiamo
reagire andando alla ricerca del bene perduto ricominciando
dall’Educazione.
La parola d’ordine è “rieducare!” Rieducare
al buon linguaggio, alla cura dell’ immagine, al modo
di porgere, di presentarsi. Rieducare al rispetto per gli
altri, al buon gusto, alla sensibilità per l’arte,
per la buona musica e per tutto ciò che porta all’affinamento
dell’anima e della mente. E’un impegno difficile,
ma proviamoci almeno...e senza timori riverenziali.
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